Ma dopo il Calvario viene sempre il Paradiso. Che notte di beatitudine!
Dalle 19 alle 22 mezza morta, sprofondata nelle nebbie del collasso.
Dalle 22 alle 24 in dormiveglia.
Poi nella smania della soffocazione.
Così mi trovò l’allarme dell’1,05. Cominciai a pregare, come sempre1, per coloro che erano sotto le bombe.
Ma poi la preghiera cambiò, senza volere, in dolcissimo colloquio.
Mi sentivo proprio viso a viso con Gesù, meglio contro il suo Cuore.
Non sono stati discorsi lunghi. No. Brevi frasi, proprio da Sposo a sposa, da innamorati, per dirsi che ci si ama con tutto il cuore...
Ne sono rimasta profumata.
Ne sono rimasta saturata, come immersa in un mare di gioia, di dolcezza, di pace.
Ho visto dileguarsi l’ora beata con un santo rammarico...
Ma era giusto avesse fine. Solo in Paradiso non finirà.
Ora vivo nel suo ricordo, nell’eco che ancora vibra in fondo al cuore e che mi dà voglia di cantare, di ridere, di amare, con centuplicato ardore, tutte le creature, poiché sono satura di amore, nutrita e consumata da esso.
Note